Sessione formativa in Turchia: sui passi dell’apostolo Paolo
di Cosimo De Carlo
Nel settembre 2018, alcuni seminaristi hanno ripercorso l’itinerario spirituale e geografico dell’apostolo Paolo, guidati dal Vescovo dell’Anatolia, mons. Paolo Bizzeti. Antiochia di Siria, Tarso, Seleucia, tra le città visitate. L’impatto iniziale forse può deludere le aspettative, sia per la mancanza di evidenti reperti storici, sia per il numero molto esiguo di cattolici (poche migliaia in tutta la Turchia Orientale). Ma ciò che colpisce sono come sempre gli incontri, i volti, l’ascolto delle storie di coloro che, nonostante pregiudizi culturali e politiche ostili, testimoniano con coraggio la fede cristiana. La solidarietà verso tutti, le opere di carità, i rapporti di buon vicinato, l’ecumenismo autentico, infatti, portano inevitabilmente i fratelli musulmani a interrogarsi, a mettere da parte le diffidenze e, molto spesso, a scegliere Gesù Cristo. A riprova del fatto che il cristianesimo è principalmente questione di «stile», non di parole.
Si tratta di una Chiesa semplice, povera, di periferia, forse anche dimenticata, che, nonostante la scarsità di risorse umane e materiali, va avanti e cresce (ogni anno ci sono sempre nuovi catecumeni). Una presenza discreta e silenziosa che, seppur costretta in alcune zone a pregare nel segreto di una casa, si fa sentire. Perché è un silenzio che parla con la vita. È il silenzio del seme che gettato qua e là, senza far rumore, dà frutto a suo tempo.
In Turchia, dunque, non ci sono semplicemente gli ultimi residui di cristianesimo ma, al contrario, i primi germogli di una Chiesa che rinasce. Che sta rinascendo. Questo ci insegna a guardare con più ottimismo al tempo presente ed anche alle difficoltà della Chiesa Occidentale. A gioire delle piccole cose e a saper vedere nuove possibilità anche nella povertà degli strumenti. A liberarci dalla preoccupazione per la scarsità di vocazioni e dall’ansia dei «numeri»… per confidare di più in quel Dio che opera nonostante noi.