“Inizia la visita apostolica, questa è la dizione precisa. Che cosa significa? E’ una forma di prossimità per essere vicini alla realtà del seminario, cominciando proprio da voi seminaristi, oggi. La Congregazione per il Clero, ufficio della Curia romana, invia il visitatore portando i saluti del Papa prima di tutto e poi per far sentire la sua presenza e vicinanza nei vostri confronti. Lo stile della visita sarà quello di inserirsi nella vostra vita di tutti i giorni.” Queste le parole inziali rivolte ai seminaristi da S.E. Mons. Stefano Manetti, Vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza, delegato per i Seminari d’Italia, in visita apostolica dal 19 al 22 novembre 2019 presso la nostra Comunità.
Il Vescovo, nell’incontro riservato ai soli seminaristi, dopo l’incontro del mattino con l’equipe formativa, ha provocato gli ascoltatori su temi di fede, di relazioni comunitarie e attuali urgenze di evangelizzazione, disegnando un fil rouge che si dipana dal proprio personale incontro con il Signore nella storia di ciascuno. “Gareggiate nello stimarvi a vicenda” esorta Mons. Manetti facendo eco all’Apostolo: “la stima verso la comunità e tra voi fratelli sarà indice qualitativo della vostra fede”. “L’incontro con il Signore, infatti, informa ogni ambito della vita, quindi anche la stima comunitaria e la relazione formativa”, chiosa il Visitatore.
La celebrazione eucaristica vespertina del Giovedì in cappella maggiore, nella memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria, è presieduta dal Vescovo Visitatore, alla presenza di tutta la comunità dei seminaristi e dei presbiteri formatori. Nell’omelia Mons. Manetti spazia, a partire dalla Parola del Vangelo, su alcune attenzioni da tenere nella vita formativa: “Questo cammino di seminario è fatto a tappe ed ha un capolinea, un approdo: l’imposizione delle mani. Questo vuol dire che l’approdo è l’effusione dello Spirito. La sintesi del cammino di seminario potrebbe essere questa: il Signore ci ha chiamati e messi in cammino spogliandoci, togliendoci tante sicurezze, pregiudizi, ideali e attese artificiose, facendoci toccare la nostra povertà, in particolare facendoci fare i conti con il nostro faraone interiore che si chiama Ego, l’Io ferito dal peccato originario. La sintomatologia dell’egocentrismo è il voler sentirsi riconosciuti a tutti i costi, gratificati, al centro dell’attenzione. Questo ego, a volte, si fa sentire tramite una vocina che dice che non vali nulla e che non sei adatto, mentre l’altro accanto a te è sempre più bravo. L’Io rilancia sempre e non ti fa mai essere contento di quello che hai e di quello che sei, ti distoglie sempre l’attenzione e ti distrae sempre da te stesso”. Continua il Vescovo: “La fonte vera di ogni nostra tristezza è questo Io, quello che ci rattrista è l’Io. Allora il cammino del seminario ci aiuta a riconoscere questo problema e ci prepara all’incontro con l’unica Persona che riesce ad addomesticare questo Io, ed è lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo non soltanto addomestica l’Io ma lo trasforma”. Il Vescovo celebrante propone, infine, la via di San Benedetto: “ama nesciri, et pro nihilo reputari”. Cioè, ama di non essere conosciuto ed essere stimato un nulla. Per poter servire, bisogna essere liberi. Infatti quando il Signore dice chi vuol servire rinneghi se stesso, il Signore sa quella che è la nostra fragilità. Questa imposizione delle mani, questo dono dello Spirito, è la nostra speranza. Confidiamo nella potenza dello Spirito che fa nuove tutte le cose.”
A cena, in un clima calmo e favorevole alla riflessione e al dialogo sereno, emerge il desiderio di pregare per mezzo di queste parole del Vescovo Visitatore nella consueta adorazione eucaristica del Giovedì sera e mettere nelle mani dello Spirito Santo il cammino proprio e di ogni fratello.
Nelle giornate di visita apostolica del Vescovo Manetti sono stati riservati due pomeriggi per incontri personali con i seminaristi. In tanti hanno colto l’occasione per uno scambio di vedute vis-à-vis con il visitatore, per renderlo partecipe della propria storia vocazionale e formativa.
“Saremo vivi con lui per la potenza di Dio”, queste parole tratte dalla lettura breve dell’Ora Sesta di Venerdì 22 hanno ispirato la riflessione finale di ringraziamento del Vescovo, a conclusione della sua visita, in cui si professa commosso e colpito dalla bellezza, opera dello Spirito Santo, di questo mosaico di espressioni culturali, quale è il Seminario Regionale: “Rendo grazie a Dio per questi giorni trascorsi con voi, in questo Pontificio Seminario delle Puglie, al rettore e a tutti voi per l’accoglienza che mi avete riservato. Ho incontrato una comunità di uomini, che a un certo momento hanno tutti scelto la stessa cosa, ma in forme diverse. Vi siete messi in ascolto serio della Parola di Dio, la quale ha intercettato la comunità ed è entrata posandovisi. Si è avviato un processo impegnativo che ha dato vita a un Seminario Regionale davvero particolare, per la lunga storia e l’espressione regionale ormai consolidata. Questo rende sicuramente impegnativo la vita per chi giunge da piccole realtà ma l’accoglienza reciproca che ho potuto notare, aiuta. C’è una bella vita di relazione, che ho avuto modo di percepire, che fa di questa comunità di uomini in ascolto una realtà di Chiesa pugliese considerando che voi riassumete un po’ tutta la Chiesa pugliese.
La Parola si mette a vostra disposizione, per così dire, poiché vivifica nella libertà di chi ascolta, alla luce della storia di ciascheduno: intreccio fra l’iniziativa di Dio che parla e la libertà che accoglie.
Ho respirato un pezzo della vostra vita, mi ha colpito la vivacità e la creatività dei gruppi che ho frequentato e che è segno di questa Parola che si incarna: infatti dove c’è la Parola di Dio c’è vita, la Parola vince le nostre tenebre, vince i nostri dubbi, vince le nostre fragilità”.
Conclude appassionatamente Sua Eccellenza: “Voi cari amici vi state consegnando a Cristo e dove c’è Cristo c’è vita, dove c’è Cristo c’è resurrezione, dove c’è Cristo c’è lo Spirito vivificante perché Gesù Cristo con la sua Pasqua è diventato fontana di Spirito Santo che ci rinnova. Vi saluto e vi auguro di continuare questa avventura. Vi porto nel cuore.”
La comunità del Pontificio Seminario Regionale Pugliese “Pio XI” ringrazia di cuore il Signore per questa esperienza di Chiesa e affida il ministero di Sua Eccellenza Reverendissima il Vescovo Mons. Stefano Manetti alla protezione della Vergine Maria Regina Apuliӕ.