Dopo otto anni dalla sua elezione, Papa Francesco dona alla Chiesa l’Enciclica “Fratelli tutti”, che raccoglie grossa parte del suo magistero. Infatti sin da subito, la sua attenzione si è posta su un tema attuale ed urgente, che richiama alla memoria del nostro cuore la “fraternità”.
L’Enciclica ci dona un’idea chiara della sintonia che sussiste tra una fraternità che si estende non solo con gli uomini ma che avvolge tutto il creato, in ogni sua dimensione. La nuova Enciclica è in piena sintonia con la “Laudato sii”, scritta per riflettere sulla “casa comune” a partire dalla Laude composta da Francesco d’Assisi.
Un’idea di fraternità concreta, non sdolcinata, che parte da incontri veri e decisivi. Come non ricordare l’incontro avvenuto il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, tra Papa Francesco, e Aḥmad al-Tayyeb, il Grande Imam di al-Azhar, dove i due leader si sono riconosciuti fratelli, capendo che l’unica vera alternativa che può dare nuova linfa al mondo è la fratellanza.
Una fraternità aperta quella della “fratelli tutti”, che permette a ogni persona di essere riconosciuta, valorizzata ed amata, per quello che è. «Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1 Gv 4,20). Sin da subito il Santo Padre, pone in rilievo la figura di San Francesco d’Assisi, in particolare la sua predilezione per gli ultimi degli ultimi.
Uno sguardo quello dell’Enciclica che si allarga alla pandemia di Covid-19 che tanto sta coinvolgendo i nostri territori, e che sta sviluppando un vero e proprio scisma tra il singolo e la comunità umana. Un mondo che non ha imparato nulla dalle tragedie del Novecento, senza senso della storia. Un mondo che non ha memoria.
E cosi in maniera tanto chiara illustra i drammi del nostro tempo. Soffermandosi sulla politica, sulla cultura dello scarto, sui diritti umani, sulle migrazioni, sui rischi della comunicazione oggi.
Papa Francesco, non si limita a fornire una descrizione asettica della realtà e del dramma del nostro tempo. La sua riflessione è una lettura immersa in uno spirito di pieno coinvolgimento sorretta da una fede autentica che si apre alla speranza. A noi l’approfondimento di questa perla che ci viene donata.
Francesco De Nicolò, V anno