Quando i diritti umani vengono
travalicati in nome della politica
Si parla ormai di crisi tra
Polonia e Bielorussia. In sostanza, il numero degli immigrati al confine tra due
paesi è tale da spingere il primo a chiudersi, il secondo a rifiutare il
riaccoglimento dopo il permesso di partenza verso l'Europa.
Lukashenko, il presidente
bielorusso, minaccia uno stop alle forniture di gas verso l'Europa in caso di
sanzioni; l'Unione Europea, infatti, si è schierata a favore della Polonia (che
però intende costruire un muro al confine); nel frattempo il presidente russo
Putin, accusato di favoritismo verso la Bielorussia, si mantiene estraneo ad
ogni intervento, pur attaccando l'Europa indicandola quale responsabile della
situazione venutasi a creare e che sembra di difficile soluzione.
In Polonia la vicenda agita il
mondo politico e viene utilizzata dai partiti di estrema destra, molto
sensibili al tema migrazioni, in opposizione agli avversari politici.
È necessario comprendere quali
motivazioni stanno portando a una lotta poco cauta, che travalica il diritto di
uomini, donne e bambini a essere tali, e non "immigrati", come fossero, e come ingiustamente sono, pedine di
un crudele gioco più grande di loro.
È necessario un dialogo, che
comprenda il perché del permesso di partenza verso l'Europa da parte della
Bielorussia, e le motivazioni che spingono la Polonia e l'intera UE a fare
opposizione a ciò. Solo così si potrà sperare di chiudere una situazione da non
sottovalutare.
Giacomo Signorino, I
anno
Arcidiocesi di Taranto
giacomo.signorino8@gmail.com