Nelle Omelie di mons. Antonio Bello si trovano costantemente presenti ed intrecciati due elementi: l'istruzione dottrinale e la parenesi. Ciò si evince in modo particolare dalle omelie del Giovedì Santo, esse costituiscono un corpus autonomo per diversi motivi; in primo luogo sono preparate per un medesimo scopo, quello appunto della celebrazione della Messa Crismale, nella quale mons. Bello ha sempre visto l'epifania della Chiesa locale. Lì è presente tutto il popolo di Dio nelle sue varie componenti: laici, religiosi e religiose, presbiteri. Tali omelie venivano redatte da mons. Bello nella notte tra il mercoledì e il giovedì santo, così come egli confida nella omelia del 1990, e si presentano curate nella elaborazione perché meditate a lungo e non improvvisate. È da sottolineare, e lo fa ancora il Vescovo in una sua confidenza durante un'altra omelia, che queste omelie rispondono ad una particolare necessità: verificare il cammino e la tensione spirituale della comunità ecclesiale. Esse si caratterizzano, per certi versi, come un grande esame di coscienza e di verifica del cammino percorso dalla Chiesa locale nell'anno pastorale in corso, compiuto per bocca del suo Pastore.
Proponiamo il Vol. n. 2 dell’Opera Omnia di Don Tonino Bello, Omelie e Scritti Quaresimali, quest’opera possa aiutarci ad effettuare un grande esame di coscienza e di verifica nel nostro cammino quaresimale.