Il rito di ordinazione si è svolto lo scorso 14 maggio 2022, presso il Palatedeschi di Benevento presieduto da Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento, insieme ai Vescovi Consacranti Mons. Josè Rodriguez Carballo, Arcivescovo titolare di Belcastro e Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e la società di vita Apostolica, e Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e Amministratore Apostolico di Castellaneta, alla presenza di numerosi vescovi, sacerdoti, diaconi e seminaristi provenienti dalla Puglia e dalla Campania.
Momenti salienti, a tratti molto toccanti, il ‘si, lo voglio‘, poi la prostrazione a terra in segno di umiltà. Poi, l’imposizione delle mani che insieme alla preghiera di ordinazione è stato il momento più intenso del caldo pomeriggio. L’unzione del capo, la consegna dei Vangeli, dell’anello e l’imposizione della mitra, prima dell’abbraccio e il bacio di pace, quindi la proclamazione ufficiale con un padre Sabino visibilmente emozionato.
Nell’omelia Mons. Accrocca ha espresso la sua vicinanza al vescovo eletto consigliandogli un percorso per svolgere il suo impegno pastorale: “Insegnare con la vita affinché la tua esistenza sia monito autorevole. Cerca, poi, di guardare oltre; cerca di vincere tutto e tutti con l'amore, nell'educare a un Dio che è Amore. Chi teme non è perfetto nell'amore che invece scaccia le paure. Dio si fida di te, e ricorda le sapide parole a te ben note (il riferimento alla poesia Dov'è Amore di San Francesco) che lascio a tutti quali bussola del cammino: Dov'è carità e sapienza ivi non è timore né ignoranza. Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento. Dove è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avarizia. Dove è quiete e meditazione, ivi non è affanno né dissipazione. Dove è il timore del Signore a custodire la sua casa, ivi il nemico non può trovare via d’entrata. Dove è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità né durezza amen”.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, Mons. Sabino ha ringraziato tutti i presenti e in modo particolare Papa Francesco per avergli affidato la Chiesa di Castellaneta e tutti coloro che sono venuti dalla sua nuova Diocesi citando gli Atti degli Apostoli: “Non posseggo né oro né argento, ma quello che ho te lo do. L’unico mio merito è la mia miseria. In questi giorni pensavo alla sproporzione tra la nomina e la piccolezza della mia persona. Ma lo spirito degli Apostoli mi danno la pienezza dell’incarico.” Auguriamo a Mons. Iannuzzi un proficuo ministero Episcopale all’insegna di una comunità sinodale in cammino.