Convegno e presentazione della miscellanea Sui sentieri di Amoris Laetitia
Ha avuto luogo lo scorso 11 novembre, presso l’aula magna del nostro seminario, il convegno conclusivo del corso di alta formazione su Amoris Laetitia organizzato dalla Facoltà Teologica Pugliese durante lo scorso anno accademico, nell’ambito dell’anno di riflessione sull’esortazione apostolica indetto da papa Francesco il 19 marzo 2021. Il convegno è stato l’occasione per presentare la miscellanea Sui sentieri di Amoris Laetitia, curata dal professore Roberto Massaro, contenente diversi interventi dei docenti e degli ospiti intervenuti durante il corso. Il convegno si è aperto con l’indirizzo di saluto di Mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto e Gran Cancelliere della Facoltà, che ha sottolineato la portata comunitaria del corso, sottolineando il numero dei partecipanti pari a circa 80 tra operatori pastorali, laici e chierici, e definendo la miscellanea come un testo sapienziale per tutta la comunità. Nelle parole di benvenuto, il preside, professor Vito Mignozzi, ha ricordato come il corso è nato dall’accoglienza dell’invito e delle parole del Santo Padre, e di come la facoltà si è prodigata per offrire un’opportunità formativa di alto livello e la possibilità di una lettura e comprensione della realtà complessa delle famiglie. In seguito si è data la parola a S.E.R. il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, invitato a tenere una relazione sul discernimento, tema al quale egli ha dedicato alcuni dei suoi scritti. Semeraro ha aperto il suo intervento sul discernimento mutuando le parole di san Tommaso circa la prudenza, la virtù del governo, il saper calare i grandi principi nella realtà concreta. Della necessità di questa virtù ne fa menzione anche papa Francesco in Amoris Laetitia dove per 32 volte è presente il termine discernimento. Frequentemente il Papa parla di discernimento, evidenziandolo come un elemento essenziale per la prassi pastorale della Chiesa nel mondo contemporaneo, in particolar modo in relazione alle famiglie. Formarsi non a ideali astratti ma a discernere le situazioni reali significa non guardare alla realtà tutta bianca o nera, ma nella vita prevalgono le sfumature di grigio, è necessario dunque discernere nel grigio il bene possibile. Prendendo in considerazione il mondo delle famiglie risulta evidente come il rapporto tra norme generali e situazioni particolari è molto delicato, perché tanto più si scende nel particolare, tanto più si trova indeterminazione. Bisogna fare i conti con l’ideale del matrimonio che si incarna nei limiti storici, e si impianta tra il già e non ancora del tempo presente. Le norme generali continuano a rappresentare un bene per tutti, una bussola, ma è necessario essere consapevoli che non abbracciano tutte le situazioni particolari. Il discernimento si rende necessario dunque in una triplice forma: morale, pastorale, spirituale. Il discernimento morale ha il compito di mettersi in cammino alla ricerca della volontà di Dio, rende nota la norma generale come un faro da seguire; quello pastorale mira a prendere consapevolezza della vicinanza o lontananza dalla norma generale; il discernimento spirituale deve essere la guida, carica di amore misericordioso, che accetta gli stadi intermedi di disordine e ti interpella, chiedendoti cosa puoi fare di più?, scorgendo appigli e punti di appoggio. La relazione di Mons. Semeraro ha lasciato intendere dunque quanto sia essenziale lavorare sul discernimento perché diventi prassi ordinaria della vita della Chiesa, e il corso di alta formazione su Amoris Laetitia promosso dalla Facoltà Teologica Pugliese si pone su questa prospettiva e si presenta come opera di radicamento sul territorio del lavoro compiuto durante il sinodo sulla famiglia.
Emanuele De Michele, IV anno
Diocesi di Conversano-Monopoli