La “Vicinanza al Popolo di Dio”
All’inizio del triennio formativo, che si distingue per il suo carattere di configurazione del singolo alla figura di Cristo, è necessario, per noi giovani uomini in cammino di discernimento, approfondire la dimensione pastorale della formazione. È un elemento fondamentale per chi desidera diventare ministro del Vangelo e della Chiesa, perché, senza la vicinanza al e con il popolo di Dio, come ricorda spesso papa Francesco parlando ai sacerdoti, si resta preti insipidi e privi di ogni senso del servizio.
Nella mia esperienza di servizio nella parrocchia Cattedrale sant’Eustachio ad Acquaviva delle Fonti, cominciata lo scorso settembre, diverse sono le occasioni di crescita che vengono dalle tante realtà che la parrocchia accoglie. Dalla celebrazione eucaristica con la comunità riunita attorno all’altare della Parola e dell’Eucarestia, agli incontri con i giovani della parrocchia, passando per il centro accoglienza e i gruppi scouts e ACR, tutto risente della vivacità dell’amore di Cristo, che, nel mio piccolo, insieme ai miei compagni di servizio, sono chiamato ad accogliere, servire e amare.
Una delle iniziative parrocchiali che merita attenzione e ammirazione è il centro “Tabità. La casa dei talenti”, inaugurato lo scorso 25 ottobre 2022. Si tratta di una struttura riqualificata che permette l’intreccio di tre pilastri educativi comunitari: il volontariato, lo studio e il lavoro. In collaborazione con la Caritas Italiana, l’Istituto scolastico “Rosa Luxemburg”, Radio futura, l’associazione giovanili “Altrementi”, Azione Cattolica e Agesci; Tabità dà la possibilità di svolgere servizi di volontariato sia nella mensa Caritas che attraverso la radio, oltre che affiancamento allo studio, orientamento al lavoro e corsi di formazione per i giovani.
Grazie al parroco della Cattedrale, don Mimmo Giannuzzi, tutto questo, non solo è possibile, ma gode di una caratteristica non scontata: la sinodalità che diventa ascolto e accoglienza di Cristo sofferente nei più piccoli. In quest’ottica, una sana formazione pastorale diventa, non solo obiettivo di autenticità nel ministero a cui ci prepariamo, ma soprattutto la consapevolezza personale di poter riuscire a dire “io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo.” (EG, 273).
Nicola Difino, III anno