«Posso confermare che papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace».
Sono queste le parole che il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha pronunciato lo scorso 19 maggio rispondendo alle domande di alcuni giornalisti. Ma già Papa Francesco il 30 aprile, sul volo di ritorno dal viaggio in Ungheria, aveva lasciato intendere che la Santa Sede volesse organizzare una missione di pace. In questi mesi tale progetto, che mira ad una pace duratura e giusta, ha preso forma e ha portato il presidente della CEI a Kiev (5-6 giugno 2023), Mosca (28-29 giugno), Washington (17-19 luglio) e Pechino (13-15 settembre).
Il porporato, durante la tappa a Kiev, ha visitato i luoghi dove si sta consumando il conflitto e ha avuto incontricon i più alti vertici istituzionali, il presidente Zelensky e i suoi più stretti consiglieri. Al ritorno dall’Ucraina, Zuppi ha preferito portare all’attenzione del Papa l’esperienza vissuta e non lasciare dichiarazioni pubbliche.
La città protagonista della seconda tappa è stata la capitale della Russia. Sono state giornate intense per il cardinale, perché ha avuto modo di incontrare Yuri Ushakov, assistente del presidente della Federazione Russa per gli Affari di politica estera, e Maria L’vova-Belova, commissario presso il presidente della Federazione Russa per i diritti del bambino. Nel colloquio con quest’ultima è stata affrontata la questione dei 19.000 minori ucraini deportati in Russia. Inoltre, il presidente della Ceiha avuto un dialogo fruttuoso con Sua Santità Kirill, e ha incontrato i vescovi cattolici russi, con i quali ha presieduto la Concelebrazione eucaristica.
A luglio il cardinale ha portato a Washington DC l’invito alla pace della Santa Sede. Egli durante il soggiorno nella capitale degli USA si è recato al Rayburn House Office Building di Capitol Hill per incontrare i membri del Congresso che fanno parte della Commissione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e indicare loro la natura e lo scopo della missione. Il Presidente Joe Biden ha avuto un incontro, durato più di un’ora, con la delegazione vaticana. In tale occasione il porporato ha consegnato nelle mani di Biden una lettera del Papa e ha sottolineato la costante apertura a sostenere iniziative in campo umanitario volte alla pace.
La quarta tappa ha visto il cardinale in viaggio alla volta di Pechino. Qui è stato ricevuto presso il ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese da S.E. il Sig. Li Hui, rappresentante speciale per gli Affari euroasiatici. Nel corso del colloquio è stata affrontata la questione della sicurezza alimentare, tema che incide sulla giustizia sociale richiesta a più riprese dal Papa. La missione voluta da Francesco, che ha come sfondo la pazienza dell’ascolto e l’amore per la giustizia, punta ad aprire piste di dialogo e generare gesti concreti a vantaggio dei più fragili. In particolar modo in questo momento, in cui soffiano nuovi venti di guerra, auspichiamo che presto si possa raggiungere una soluzione multilaterale e condivisa che porti una pace duratura.
Filippo Macchia, II anno
«Posso confermare che papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace».
Sono queste le parole che il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha pronunciato lo scorso 19 maggio rispondendo alle domande di alcuni giornalisti. Ma già Papa Francesco il 30 aprile, sul volo di ritorno dal viaggio in Ungheria, aveva lasciato intendere che la Santa Sede volesse organizzare una missione di pace. In questi mesi tale progetto, che mira ad una pace duratura e giusta, ha preso forma e ha portato il presidente della CEI a Kiev (5-6 giugno 2023), Mosca (28-29 giugno), Washington (17-19 luglio) e Pechino (13-15 settembre).
Il porporato, durante la tappa a Kiev, ha visitato i luoghi dove si sta consumando il conflitto e ha avuto incontricon i più alti vertici istituzionali, il presidente Zelensky e i suoi più stretti consiglieri. Al ritorno dall’Ucraina, Zuppi ha preferito portare all’attenzione del Papa l’esperienza vissuta e non lasciare dichiarazioni pubbliche.
La città protagonista della seconda tappa è stata la capitale della Russia. Sono state giornate intense per il cardinale, perché ha avuto modo di incontrare Yuri Ushakov, assistente del presidente della Federazione Russa per gli Affari di politica estera, e Maria L’vova-Belova, commissario presso il presidente della Federazione Russa per i diritti del bambino. Nel colloquio con quest’ultima è stata affrontata la questione dei 19.000 minori ucraini deportati in Russia. Inoltre, il presidente della Ceiha avuto un dialogo fruttuoso con Sua Santità Kirill, e ha incontrato i vescovi cattolici russi, con i quali ha presieduto la Concelebrazione eucaristica.
A luglio il cardinale ha portato a Washington DC l’invito alla pace della Santa Sede. Egli durante il soggiorno nella capitale degli USA si è recato al Rayburn House Office Building di Capitol Hill per incontrare i membri del Congresso che fanno parte della Commissione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e indicare loro la natura e lo scopo della missione. Il Presidente Joe Biden ha avuto un incontro, durato più di un’ora, con la delegazione vaticana. In tale occasione il porporato ha consegnato nelle mani di Biden una lettera del Papa e ha sottolineato la costante apertura a sostenere iniziative in campo umanitario volte alla pace.
La quarta tappa ha visto il cardinale in viaggio alla volta di Pechino. Qui è stato ricevuto presso il ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese da S.E. il Sig. Li Hui, rappresentante speciale per gli Affari euroasiatici. Nel corso del colloquio è stata affrontata la questione della sicurezza alimentare, tema che incide sulla giustizia sociale richiesta a più riprese dal Papa. La missione voluta da Francesco, che ha come sfondo la pazienza dell’ascolto e l’amore per la giustizia, punta ad aprire piste di dialogo e generare gesti concreti a vantaggio dei più fragili. In particolar modo in questo momento, in cui soffiano nuovi venti di guerra, auspichiamo che presto si possa raggiungere una soluzione multilaterale e condivisa che porti una pace duratura.
Filippo Macchia, II anno
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