«Rientrate nel vostro cuore! Dove volete andare lontano da voi? Rientrate dal vostro vagabondaggio che vi ha portato fuori strada; ritornate al Signore. Egli è pronto… Rientra nel cuore: lì esamina quel che forse percepisci di Dio, perché lì si trova l’immagine di Dio; nell’interiorità dell’uomo abita Cristo».
Sant’Agostino, con queste parole, mette in luce quale sia il viaggio da compiere in questa Quaresima indicando il cuore come meta di sosta per quaranta giorni.
Siamo chiamati ad abitare il nostro cuore anche se il viaggio per raggiungerlo ci spaventa poiché temiamo di incontrare ciò che vi risiede: quelle ombre che preferiremmo non affrontare, quei lati oscuri che non vorremmo vedere. Il cuore è il luogo delle tentazioni tanto per l’uomo, quanto per Gesù. Tuttavia, così come nei dipinti di Caravaggio sono le ombre a mettere in risalto la luce, nel Vangelo di questa domenica, sono proprio le tentazioni a rivelare quanto un cuore radicato nella parola di Dio sia in grado di non smarrirsi e non perdere la speranza. Pertanto, se le domande ci mettono in cammino, le risposte lasciano intravedere percorso.
Nel Vangelo secondo Luca, Gesù affronta le tentazioni attingendo dall’esperienza d’amore che il Padre aveva costruito con Lui: risponde senza esitare «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo» perché per quaranta giorni si era nutrito della Parola che sazia; risponde con coraggio «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo adorerai: a lui solo renderai culto» perché solo incrociando lo sguardo di Dio ci si può riconoscere figli; risponde con fiducia «È stato detto: non mettersi alla prova il Signore Dio tuo» perché è proprio la fiducia in Dio a spalancare il cuore all’incontro con Lui.
Gesù trova il coraggio di risponde anche perché non è da solo, poiché: «era guidato dallo Spirito nel deserto». Il viaggio che siamo chiamati a compiere in questi giorni è in compagnia dello Spirito che, come per Gesù, anche per ciascuno di noi si rivela luce dei cuori, consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima. È per lo Spirito che ci mettiamo in cammino ed è per lo Spirito che riusciamo ad aprire gli occhi alla verità e ad accogliere l’invito di Cristo: «venite a me voi tutti che siete stanchi ed oppressi ed io vi darò ristoro».
Il cuore, quindi, non è solo il luogo della tentazione, ma è soprattutto il luogo dell’incontro con Dio. Abitare il cuore significa fare esperienza di un incontro reale in cui l’umanità incontra il desiderio di Dio di restituire l’uomo a sé stesso. La Quaresima, pertanto, è un’esperienza che prepara il cuore ad accogliere la Pasqua con rinnovato spirito di fede e speranza.
Buon viaggio!
Damiano Gianfreda, IV anno.