Ormai da alcuni anni il seminario inserisce all’inizio dell’anno formativo la Missione Giovani: i seminaristi del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta si dirigono in una diocesi, dove vivono per dieci giorni frequentando le varie parrocchie e incontrando la gente del posto. Quest’anno è stata la volta della diocesi di Oria, che dal 23 settembre al 1° ottobre 2023 è stata coinvolta da questa toccate esperienza dal titolo “Il meglio per te”. Il Vangelo che ha fatto da sfondo era quello di Marta e Maria (Lc 10, 38-42). Gesù, dopo aver camminato a lungo, decide di fermarsi a casa di queste due sorelle: Marta, presa dalle faccende domestiche rimprovera la sorella Maria, che seduta ai piedi del Maestro, lo ascolta. “Maria - dice Gesù - si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta”. Maria ha scelto il meglio, si è messa in ascolto. Ma chi dobbiamo ascoltare? Noi stessi innanzitutto. Agostino nelle Confessioni scrive: "Tardi ti ho amato, bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato. Tu eri dentro di me, e io fuori. E là ti cercavo". A volte bisogna ascoltare la propria storia, fare memoria degli eventi passati della nostra vita e ricordare da dove abbiamo iniziato per poter portare alla luce la felicità nascosta dentro di noi che ci spinge sempre a camminare, ad andare oltre! A volte bisogna ascoltare gli altri o farsi ascoltare. Alla base di tutto vi è l’ascolto quotidiano di chi ci sta accanto. Un ascolto che non equivale al verbo “sentire”, l’ascolto, quello vero, presuppone la scelta personale di prestare attenzione a quello che l’altro ci sta dicendo, senza giudicare e nella consapevolezza che l’altro può pensarla anche diversamente da noi. Un ascolto di Dio, della sua Parola che si manifesta soprattutto nella preghiera e nella meditazione di ciò che Lui ci vuole dire, come fa Maria. Io e altri sette seminaristi siamo stati inviati nella città di Ceglie Messapica dove abbiamo cercato di metterci in ascolto dei cegliesi e soprattutto dei più giovani. Fin dal primo momento siamo stati accolti, come degli ospiti speciali, dai parroci, dai referenti parrocchiali e da tutti coloro che abbiamo incontrato in paese. La mattina abbiamo incontrato gli alunni delle scuole medie e superiori. Ancora adesso, a distanza di qualche settimana rimangono saldi nella nostra mente gli incontri, i volti della gente che abbiamo incontrato, i loro racconti. Ci siamo resi conto dei grandi bisogni che i giovani cercano di esternare: il bisogno di essere ascoltati e quello di poter parlare liberamente, per scavare dentro così da intercettare il desiderio di felicità nascosto in ognuno in modo tale da iniziare a camminare. Nel pomeriggio, dopo aver gustato le specialità, che generosamente le famiglie preparavano per noi, incontravamo nelle parrocchie i vari gruppi e le associazioni presenti: i ragazzi che si preparavano al sacramento dell’Eucarestia, i ragazzi che si preparavano al sacramento della Cresima, i giovani e gli operatori parrocchiali. Invece la sera siamo stati impegnati in diverse attività a cui hanno partecipato tutti i cittadini di Ceglie, penso alla festa in contrada Amati, al centro di ascolto, all’adorazione Eucaristica, ai giochi tradizionali di paese e alla festa finale. A tutti abbiamo raccontato la nostra vita e il nostro incontro con il Signore, abbiamo cercato di ascoltare e di rispondere alle loro perplessità, alle loro domande, alle loro riflessioni, alle loro curiosità, indicando una strada nuova seppur non del tutto appianata e tranquilla, la via indicata nel Vangelo! Non potremo mai dimenticare Ceglie, i suoi sacerdoti e la sua gente, nel nostro cuore ritornano spesso i momenti vissuti insieme. Quest’esperienza è stata certamente un ottimo corroborante per iniziare l’anno formativo. Abbiamo compreso ancora di più che Cristo è il meglio per noi e che noi siamo il meglio per Lui.
Michele Sarcina, II anno