Cari amici,
in questa II domenica di Pasqua, la liturgia della Chiesa ci fa ascoltare la pagina in cui l’evangelista Giovanni racconta le apparizioni di Gesù ai suoi discepoli.
Il Maestro, colui che passava per le strade della Palestina per chiamare i discepoli a seguirlo, a stare con Lui, colui che guariva da ogni sorta di malattia e annunciava così che il Regno di Dio è vicino, è risorto!
Si! Cristo è Risorto, il Signore Gesù ha sconfitto la morte per sempre!
Anche questa domenica come comunità cristiana siamo chiamati ad avere gli occhi del cuore rivolti a questo grande mistero di passione, morte e risurrezione di Cristo, il Crocifisso Risorto!
Celebrare ancora oggi la vittoria di Cristo sulla morte, dice alla nostra vita da credenti che la risurrezione ha a che fare anche con noi, con la nostra identità di Figli Amati, figli chiamati a fare memoria dell’Amore Misericordioso di Dio Padre: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna”. (Gv 3,14)
Fissare lo sguardo, non solo per gustare la bellezza di questa Luce che ci avvolge e ci annuncia la Vita Nuova in Cristo ma anche per lasciare al Dio della Vita di toccare le nostre vite, le nostre incredulità, i nostri dubbi e le nostre resistenze.
Ed ecco, che proprio la sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte, Gesù venne e stette in mezzo a loro! Gesù è venuto ad abitare la paura e la chiusura che quei discepoli portavano con sè: aver visto il loro Rabbì crocifisso sulla croce come un malfattore.
I discepoli avevano paura, i loro desideri, i loro progetti erano svaniti nel nulla; il Golgota e la croce sembravano avere l’ultima parola definitiva sulla loro relazione con il Maestro. Gesù con la sua grandezza, apre le porte, supera questo timore, spezza le catene della rassegnazione e della delusione.
Anche con noi egli fa la stessa cosa, nelle nostre case, nelle nostre vite entra per annunciare una Pace vera, quella di Dio! È Lui stesso che si annuncia come la vera Pace!
Difronte a questo annuncio di risurrezione, noi, che atteggiamento abbiamo? Siamo disposti ad accogliere l’iniziativa di Dio di abitare le nostre case, i nostri progetti, le nostre relazioni? Oppure abbiamo il cuore così impaurito da non permetterci di scorgere così tanta grandezza?
Dopo aver letto e meditato questo brano, non possiamo rimanere indifferenti al fatto che quel saluto, oggi Gesù lo rivolga a ogni persona, a noi sua comunità di discepoli e sua Chiesa. Oggi come allora, il nostro Maestro e Signore viene e sta con noi per realizzare le sue promesse fatte un tempo per mezzo dei profeti: “Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti. Oracolo del Signore”. (Ger 1,19)
Un Dio che si manifesta nella nostra vita, un Dio che spezza le catene di morte ha sempre bisogno di un’adesione profonda da parte del cuore dell’uomo. Voglia il cielo che anche noi, come i discepoli quella sera nel cenacolo possiamo gioire, avendo un cuore grato dopo aver visto il Signore Risorto “venire” in mezzo a noi!
Dove vedo venire il Crocifisso Risorto nelle cose di tutti i giorni, nella mia quotidianità? Riesco ad intravedere che nella mia vita passa la misericordia di Dio?
Chiediamo la grazia al Signore di avere occhi che sappiano riconoscerlo presente, vivo, risorto nelle nostre piccole e grandi scelte di tutti i giorni!
Ci ritorni al cuore, in questa domenica la richiesta che uno dei discepoli fece a Gesù: “Signore, Insegnaci a pregare” (Lc 11, 1), affinché, anche noi, possiamo imparare ad invocare il dono dello Spirito Santo nella nostra vita, avendo nel cuore quell’antica preghiera della tradizione cristiana che ci aiuta a chiedere sostegno e protezione a Dio: “Vieni Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua Luce. Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen”.
Certi della presenza del Signore nella vita della sua Chiesa, potremmo diventare veri testimoni del Crocifisso Risorto, abilitati a perdonare i peccati nel suo nome e poter essere annunciatori non increduli ma credenti di gioia, pace e speranza per tutti.
Santoro Christian – IV anno
Cari amici,
in questa II domenica di Pasqua, la liturgia della Chiesa ci fa ascoltare la pagina in cui l’evangelista Giovanni racconta le apparizioni di Gesù ai suoi discepoli.
Il Maestro, colui che passava per le strade della Palestina per chiamare i discepoli a seguirlo, a stare con Lui, colui che guariva da ogni sorta di malattia e annunciava così che il Regno di Dio è vicino, è risorto!
Si! Cristo è Risorto, il Signore Gesù ha sconfitto la morte per sempre!
Anche questa domenica come comunità cristiana siamo chiamati ad avere gli occhi del cuore rivolti a questo grande mistero di passione, morte e risurrezione di Cristo, il Crocifisso Risorto!
Celebrare ancora oggi la vittoria di Cristo sulla morte, dice alla nostra vita da credenti che la risurrezione ha a che fare anche con noi, con la nostra identità di Figli Amati, figli chiamati a fare memoria dell’Amore Misericordioso di Dio Padre: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna”. (Gv 3,14)
Fissare lo sguardo, non solo per gustare la bellezza di questa Luce che ci avvolge e ci annuncia la Vita Nuova in Cristo ma anche per lasciare al Dio della Vita di toccare le nostre vite, le nostre incredulità, i nostri dubbi e le nostre resistenze.
Ed ecco, che proprio la sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte, Gesù venne e stette in mezzo a loro! Gesù è venuto ad abitare la paura e la chiusura che quei discepoli portavano con sè: aver visto il loro Rabbì crocifisso sulla croce come un malfattore.
I discepoli avevano paura, i loro desideri, i loro progetti erano svaniti nel nulla; il Golgota e la croce sembravano avere l’ultima parola definitiva sulla loro relazione con il Maestro. Gesù con la sua grandezza, apre le porte, supera questo timore, spezza le catene della rassegnazione e della delusione.
Anche con noi egli fa la stessa cosa, nelle nostre case, nelle nostre vite entra per annunciare una Pace vera, quella di Dio! È Lui stesso che si annuncia come la vera Pace!
Difronte a questo annuncio di risurrezione, noi, che atteggiamento abbiamo? Siamo disposti ad accogliere l’iniziativa di Dio di abitare le nostre case, i nostri progetti, le nostre relazioni? Oppure abbiamo il cuore così impaurito da non permetterci di scorgere così tanta grandezza?
Dopo aver letto e meditato questo brano, non possiamo rimanere indifferenti al fatto che quel saluto, oggi Gesù lo rivolga a ogni persona, a noi sua comunità di discepoli e sua Chiesa. Oggi come allora, il nostro Maestro e Signore viene e sta con noi per realizzare le sue promesse fatte un tempo per mezzo dei profeti: “Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti. Oracolo del Signore”. (Ger 1,19)
Un Dio che si manifesta nella nostra vita, un Dio che spezza le catene di morte ha sempre bisogno di un’adesione profonda da parte del cuore dell’uomo. Voglia il cielo che anche noi, come i discepoli quella sera nel cenacolo possiamo gioire, avendo un cuore grato dopo aver visto il Signore Risorto “venire” in mezzo a noi!
Dove vedo venire il Crocifisso Risorto nelle cose di tutti i giorni, nella mia quotidianità? Riesco ad intravedere che nella mia vita passa la misericordia di Dio?
Chiediamo la grazia al Signore di avere occhi che sappiano riconoscerlo presente, vivo, risorto nelle nostre piccole e grandi scelte di tutti i giorni!
Ci ritorni al cuore, in questa domenica la richiesta che uno dei discepoli fece a Gesù: “Signore, Insegnaci a pregare” (Lc 11, 1), affinché, anche noi, possiamo imparare ad invocare il dono dello Spirito Santo nella nostra vita, avendo nel cuore quell’antica preghiera della tradizione cristiana che ci aiuta a chiedere sostegno e protezione a Dio: “Vieni Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua Luce. Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen”.
Certi della presenza del Signore nella vita della sua Chiesa, potremmo diventare veri testimoni del Crocifisso Risorto, abilitati a perdonare i peccati nel suo nome e poter essere annunciatori non increduli ma credenti di gioia, pace e speranza per tutti.
Santoro Christian – IV anno
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