Nel mese di luglio, precisamente dal 22 al 31, insieme a Marcello Preziosa, abbiamo vissuto l’esperienza di servizio presso l’associazione Giovanni XXIII a Rimini. L’associazione, fondata da Don Oreste Benzi nel 1968, è molto vasta, conta 500 realtà tra casa famiglia, mense per i poveri, centri nutrizionali, “Capanne di Betlemme” per i senza tetto, comunità terapeutiche, cooperative sociali e case di accoglienza, in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Queste opere portano avanti il progetto del fondatore: essere la famiglia per chi non ce l’ha. Inoltre dal 1992, dal desiderio di alcuni volontari e obiettori di coscienza della Giovanni XXIII, per vivere concretamente la non violenza in zone di guerra, è nata l'Operazione Colomba.
L’esperienza è stata bella e toccante: essere ospitati nella Capanna di Betlemme ci ha permesso di metterci in ascolto di questi fratelli. Gli ospiti delle case ci hanno raccontato la loro vita, i momenti difficili, il lavoro fatto con i volontari e la loro rinascita, in particolare tutto ciò che ha ridonato la forza di andare avanti e la capacità di riprendersi la propria dignità attraverso una vita più tranquilla.
La giornata in casa famiglia si alternava tra la convivenza in casa e il lavoro in cooperativa, dove venivano a lavorare non solo gli abitanti della Capanna, ma anche altre persone in condizione di povertà. Era un momento per creare relazioni e ascoltare le loro storie.
Una sera, insieme ai volontari, abbiamo svolto l’unità di strada, andando a trovare i senza tetto in stazione e nei parchi, portando del cibo e delle bevande. Abbiamo ascoltato le loro storie e abbiamo visto la loro situazione di disagio.
Questa esperienza ci ha insegnato tanto, in particolare ci ha permesso di vedere nel volto del prossimo l’immagine e la somiglianza di Dio, senza porre giudizi ma amando chi ci stava di fronte.
Inoltre, abbiamo scoperto la figura di Don Oreste:il suo carisma verso il prossimo, le battaglie che ha sostenuto per i diritti dei bisognosi, sostenendo che al povero non va dato ciò che è possibile a noi, ma ciò di cui lui ha bisogno.
Valentino Giancane, V anno