Chi non conosce si mette in ricerca, cerca il qualcosa o il Qualcuno che gli manca, perché noi siamo fatti di mancanze e, anche se non lo ammettiamo, necessitiamo di cercare e di trovare sempre ciò che ci completa, ciò che illumina non solo un pezzetto di strada ma tutta l’intera esistenza.
Se siamo pronti a metterci in ricerca e in cammino, lo dimostra il nostro desiderio. Il desiderio, etimologicamente, esprime la mancanza di stelle, la distanza tra noi e la luce che la cosa desiderata emana. Il desiderio è la bellezza del cammino e dell’incontro tra noi e ciò che bramiamo.
Così possiamo comprendere quanto, nella nostra vita perennemente in ricerca, il desiderio ci permette di chiarificare la risposta al “dove” e al “quando” gli incontri con le persone e gli eventi hanno la possibilità di realizzarsi, in una costellazione di luce che si irradia nell’incedere dei nostri passi, a volte così chiari e celeri, a volte stanchi e pesanti.
Oggi, però, serve ed è essenziale desiderare la luce per rivestirsi di Luce, desiderare la luce per essere Luce, perché la Luce viene, viene sempre e viene a portare la gioia che tanto desideriamo ma che crediamo di trovare altrove.
A volte, però, quella Luce è sotto i nostri occhi, a volte quella Luce ci ha accompagnato e tenuto la mano per tutto il cammino, ma semplicemente non siamo stati capaci di accorgercene e di accoglierla nel nostro cuore.
Come i Magi, accorgiamoci che in Gesù bambino c’è il desiderio del Padre di farci desiderare l’incontro con il Figlio; c’è il desiderio di Dio di farci riconoscere quel bambino come unica Luce che può rivestirci di Luce. Il nostro cercare, allora, non rimane una mera elaborazione di un processo mentale, ma si concretizza nell’incontro tra la fragilità delle nostre verità e la misteriosa Luce, scomoda ma rincuorante della Sua Verità, una Verità che è Verità di gioia, Verità di speranza perché ci apre alla possibilità di trovare il nostro “dove” e il nostro “quando”; di trovarli tra quelle fasce, in una mangiatoia, dove il desiderio di Luce di Dio per l’umanità è, ancora e sempre, limpido, forte e sincero.
Allora non cessiamo mai di desiderare quella Luce, di cercarla sapendo di essere cercati da essa, da quella scintilla del cuore che purifica e rinnova.
Nicola Difino, V anno