Se il monito “Convertiti e credi al Vangelo” è stato archiviato nel dimenticatoio, oggi la Parola di Dio ci invita nuovamente al dinamismo della conversione. Forse dobbiamo dirci con franchezza che noi Cristiani siamo i primi ad aver bisogno di una svolta: troppo spesso i nostri stili di vita raccontano agli occhi del mondo che la Parola di Dio non ci è poi così essenziale.
Convertirsi allora vuol dire anzitutto riconoscere il contrario, cioè che il Vangelo è necessario all’uomo, è per l’uomo ed è a misura d’uomo. Non è una parola come tutte le altre, è piuttosto la Parola che ha in sé il potere di liberare gli oppressi e ricondurli al Padre come figli liberi in Gesù Cristo nello Spirito Santo.
Perché questo dono accada, dobbiamo però accettare di lottare contro tutto ciò che stimola a restare accomodati nelle vecchie abitudini: tanto sicure e confortevoli quanto logoranti. Oggi non sarà così. La Parola ci viene incontro proprio lì, proprio dove ci siamo nascosti e ci invita alla libertà!
Facciamoci coraggio: la promessa di Vita è più grande di ogni legaccio. Incominciamo dal dirci con sincerità come stiamo vivendo. Se la vita ci sta schiacciando, ci sta opprimendo o non ci soddisfa, prendiamone atto, senza nascondercelo. Mettiamoci davanti alla Parola di Dio e ascoltiamo cosa ha da dire alla nostra vita ora. Interroghiamola e presentiamole i nostri vissuti. Osiamo fare passi coraggiosi. Ci scopriremo così già in cammino di conversione!
Emanuele Preite, IV anno
Commento al Vangelo della IV domenica di Quaresima
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