I testi della liturgia di oggi, VII domenica del Tempo Ordinario, permettono di cogliere essenzialmente quello che deve essere l’itinerario di colui che sceglie di seguire Cristo.
La preghiera della colletta, dona un orizzonte perché ci fa pregare chiedendo al Padre la grazia di essere conformi alla sua volontà. Per compiere la volontà del Padre nelle opere e nelle parole, all’uomo viene chiesto di ascoltare la voce dello Spirito. Udire questo suono ci permette di essere trasformato in Cristo, per essere come lui nuovo Adamo e a immagine del padre e di crescere nella fede compiendo scelte che solo nell’ottica dell’amore non appaiono assurde. Quello che ci viene chiesto nella preghiera colletta, cioè fare la sua volontà, in questo modo non risulta astratto ma concreto, perché possibile in Cristo e nelle sue azioni.
Cristo stesso nel Vangelo di oggi chiede azioni ben precise: benedire, pregare, fare del bene, consegnare tutto ciò che si possiede amando, senza chiedere un contraccambio, senza rivalità, senza giudizi, non risparmiandosi ma dando tutto ciò che si può soprattutto al nemico. Guardare al nemico offre la possibilità a tutti non solo di metterci sul suo stesso piano, evitando di ritenerci nel giusto giudicando l’errore altrui, ma anche di comprendere che si può amare perché si è amati e si perdona perché si è perdonati. Fare la volontà di Dio assume, in questo modo, lo stile dell’annuncio della venuta del Regno di Dio non solo per chi ho davanti, ma anche per la mia stessa vita a cui, sin da ora, è chiesto un di più.
Una domanda che ci può aiutare a non vedere questi brani in chiave solo morale ma anche in un’ottica di sequela e di salvezza è la seguente: ho la consapevolezza che posso raggiungere gli altri con Cristo solo se prima io stesso mi lascio raggiungere da Lui aprendo il cuore?
Antonio De Salvatore, IV anno
Commento al Vangelo della VI Domenica del tempo ordinario
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