“la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda…di accendere la luce”. Questa citazione di Albus Silente in “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” mi ha sempre colpito, e meditando le letture di questa solennità dell’Epifania del Signore mi è tornata alla mente. Il tema della luce è infatti ricorrente nella prima lettura tratta dal profeta Isaia, che inizia proprio così: “Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te”. Accendere la luce può voler dire aprire il cuore alla Luce del Signore che viene, che viene proprio per illuminare i nostri cuori, le nostre vite. Quando tutto risplende si riesce chiaramente a vedere il volto di chi abbiamo di fronte, gli arredi di una stanza, i particolari di un monumento. Non sempre è una questione di miopia, a volte è questione di luci!
Far entrare la Luce nella nostra vita, vuol dire illuminare tutto ciò che ne fa parte, le nostre relazioni, le nostre attività, i nostri ricordi e tutta la nostra interiorità. Quando la luce del Signore illumina queste cose, tutto acquista un senso nuovo, tutto può essere riletto alla luce di un orizzonte di senso più vasto, quello delle promesse del Signore, promesse di liberazione e vita piena nell’amicizia con Lui. Accendere la luce diventa dunque cammino, e la luce si fa stella, quella che hanno seguito i magi dall’oriente fino a Betlemme. Il nostro cammino non è altro che risposta alla chiamata del Signore ad essere “partecipi della stessa promessa” come dice san Paolo nella seconda lettura. Fissare lo sguardo verso la stella vuol dire provare ad orientare tutta la nostra vita verso quella Luce che la riempie di senso, nonostante le tentazioni del cammino e il male che possiamo incontrare per strada. Come per i magi, anche per noi seguire questa luce non può che non risolversi in un incontro! Ogni relazione quotidiana può essere l’occasione per far entrare la luce del Signore nella nostra vita, per poi rendersi conto che, per quanto noi ci sforziamo di inseguire questa luce, alla fine è sempre lei a venire da noi per incontrarci. Gesù ci precede sempre! Nella navigazione della nostra vita non dobbiamo avere paura! Avremo sempre con noi la stella ad orientare il nostro cammino, ed è la chiamata del Signore a vivere con lui; avremo sempre con noi un’ancora, ed è la fede nelle sue promesse che ci da coraggio e stabilità, avremo sempre un timone, che è il discernimento della coscienza per orientare la nostra vita.
Emanuele De Michele, V anno