Il 26 gennaio scorso la Comunità del Propedeutico ha vissuto la giornata con le famiglie.
Un giorno atteso nel quale la nostra casa è divenuta luogo di incontro per genitori, parenti e amici venuti da tutta la Puglia. Al loro arrivo i corridoi si sono riempiti di voci e accenti diversi, l’atmosfera si è colorata di abbracci e sorrisi, profumi di confidenze e di sguardi.
Difficile spiegare l’emozione nel mostrare loro i luoghi che ci vedono impegnati ogni giorno nelle attività di formazione e nei quali scorre la nostra quotidianità. Una quotidianità trasformata da quando abbiamo iniziato il cammino qui a Molfetta e che era ed è segnata da ciò che abbiamo vissuto fino a qualche mese fa all’interno delle nostre famiglie.
Dopo i saluti iniziali, è stato presentato il progetto formativo della comunità; non sono mancate domande e curiosità, in un clima di ascolto reciproco e sincero. Al termine di questo incontro, la celebrazione eucaristica ha suggellato la gioia della giornata.
La Parola ascoltata ha ricordato a tutti la bellezza della buona notizia che raggiunge, tocca e trasforma la nostra vita. E quale notizia più buona della famiglia stessa! In essa, infatti, c’è la radice dei desideri più profondi che portiamo nel cuore. Le mura domestiche e gli affetti divengono così palestra di vita, vivaio di primavere attese e al contempo incipienti. È lì che, nel continuo alternarsi di luci e ombre, nasce la vocazione. L’arte difficile ed essenziale del discernimento scaturisce proprio dall’amore che, in diversi modi, abbiamo sperimentato anche nel grembo familiare.
Non si può progettare il futuro se prima non si guardano le origini, tornando là dove tutto è iniziato.