Tra il dare e il ricevere, c’è di mezzo il…vivere.
L’iniziazione alla carità pastorale è un’esperienza che fa parte della proposta formativa sia della Comunità del Propedeutico che del Seminario: si esprime in forme diverse ma con un comune obiettivo: formarsi nella realtà concreta del mondo che ci circonda.
La scelta delle destinazioni non è lasciata al caso e non segue i bisogni di “personale” delle diverse realtà coinvolte ma racconta del valore formativo che una determinata esperienza può avere per un seminarista in quello specifico momento del cammino di formazione.
Il sabato pomeriggio è il momento in cui si ha la possibilità di “toccare concretamente la carne di Cristo”, nella carne del fratello che ha bisogno: bisogno di una guida per svolgere delle semplici azioni come camminare e mangiare; bisogno di una mano per distribuire un pasto caldo a chi non ha possibilità di averlo; bisogno di un sorriso, di una mente creativa e fresca per organizzare le attività oratoriali per quei ragazzi che trovano il luogo dell’oratorio come uno dei pochissimi spazi di libertà e di svago sano; bisogno di ascolto per coloro che per troppo tempo hanno tenuto dentro di sé la propria vita, desiderando qualcuno con cui chiacchierare …
Tante realtà da scoprire, da vivere, in cui immergersi per fare esperienza di un mondo tanto lacerato dalla sofferenza, tanto bisognoso di amore, che chiama, che grida.
La domenica mattina è il momento della “Parola celebrata” in cui tutte le esperienze del giorno precedente – la “Parola vissuta” – vengono poste ai piedi dell’altare. La celebrazione eucaristica – che viene vissuta nelle parrocchie, nel momento in cui non sia possibile lì dove si è stati il sabato – è il momento favorevole per pregare per le situazioni e le persone incontrate, ma anche per respirare l’aria della comunità parrocchiale. Qui è necessario inserirsi gradualmente, non limitandosi alla sola catechesi per i bambini, ma coinvolgendosi nei diversi gruppi, dedicarsi all’animazione liturgica e alle diverse attività che la parrocchia offre e vive. È inoltre momento propizio per confrontarsi con i giovani, fare tesoro dei loro esperienze, della testimonianza che anche loro offrono con la loro presenza attiva nella realtà parrocchiale; e insieme collaborare in nuove iniziative.
Così il dare si muta in ricevere e ciò che si riceve viene man mano ad aggiungere un tassello al cammino della formazione, educando alla bellezza della vita, all’amore per questa … diremmo iniziando alla carità, cioè all’amore.