1971-2021: un periodo lungo cinquanta anni che testimonia il continuo intrecciarsi delle storie e dei volti dei giovani uomini che hanno contribuito a scrivere la storia del Seminario regionale di Molfetta.
Era la metà degli anni ‘60 quando, attorno all’altare della cappella maggiore, si incontravano, per la prima volta, ragazzi provenienti da ogni parte della Puglia, diversi per storie, esperienze e caratteri ma uniti dal desiderio di camminare nella sequela di Cristo.
Il 3 novembre scorso, quegli stessi ragazzi, ora adulti, si sono riuniti attorno allo stesso altare che li ha visti fratelli nel sacerdozio. L'omelia del Card. Marcello Semeraro, in occasione del loro 50° anniversario di ordinazione, ha testimoniato la bellezza e l'autenticità di questi anni, ricordando anche alcuni aneddoti di vita comune. La fraternità, con il suo dinamismo, rivela l'unicità di noi stessi dando espressione a quanto Paolo scrive nella Lettera ai Corinzi: Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito, vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio.
Questi versetti, oggi, si fanno carne grazie alla testimonianza del corso del ’71 che, nonostante percorsi e ministeri differenti chiesti loro dalla Chiesa, continua a celebrare assieme con la condivisione del dono di cui ognuno è portatore.
Questo è quanto accade anche in un'orchestra, nella quale è il suono dei diversi strumenti, l'alternarsi di pause e il ritmo che insieme danno origine ad una melodia che lascia un segno indelebile nell'esperienza di chi ascolta. Un segno che diventa un passaggio di consegne, come il dono che i seminaristi di ieri hanno fatto ai giovani uomini di oggi, offrendo un importante organo a canne per la Cappella della Regina Apuliae.
Il messaggio è chiaro: il corso del ’71, con la sua testimonianza, ci invita al coraggio, alla perseveranza e alla speranza. In altre parole, a vivere in Cristo Signore!
Damiano Gianfreda
Arcidiocesi di Lecce
gianfredamiano@libero.it
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