“La città di Bari gioisce e con essa il mondo intero fa festa con canti e inni spirituali.”
Così acclama un antico inno della chiesa russa in onore della traslazione delle reliquie di san Nicola che pone Bari al centro di una gioia globale. È la gioia in cui si colloca l’incontro di riflessione e di spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”, promosso dalla CEI, che si sta tenendo a Bari dal 19 al 23 febbraio. L’incontro si concluderà con la celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco che, con la sua presenza sottolineerà l’importanza di questa iniziativa.
È un evento ecclesiale che vedr riuniti insieme una sessantina di vescovi e patriarchi cattolici provenienti da venti Paesi che si affacciano sul grande mare. Non un convegno internazionale nutrito di dotte relazioni, ma un vero e proprio confronto in stile sinodale basato sull’ascolto e sul discernimento comunitario, affinché questo “grande lago di Tiberiade”, come è stato definito il mare Mediterraneo da Giorgio La Pira, diventi una frontiera di pace e torni ad essere un mare di fraternità, luogo di accoglienza e di dialogo.
Così il presidente della CEI, mons. Gualtiero Bassetti: “Con questa iniziativa la Chiesa italiana ha deciso di non unirsi al coro dei profeti di sventura, per riconoscere invece che qualcosa di nuovo può e deve nascere anche nell’area mediterranea. Un segno fin troppo eloquente è dato dalla testimonianza dei tanti martiri mediterranei di ieri e di oggi: costituiscono il trionfo dell’amore sull’odio, del dialogo sul fondamentalismo, della giustizia sull’iniquità’.”
Oggi più che essere una culla di popoli e di fedi, il Mediterraneo si è trasformato in una tomba, segno di un’Europa sempre più fortezza. È lungo queste sponde che si gioca il rapporto con l’altro, per cui saper abitare il Mediterraneo significa imparare a conoscere e valorizzare le diversità per costruire comunità umanizzanti. Bari, terra mediterranea per la sua storia intrisa di tanti popoli diversi e di tante culture, è da sempre una terra ospitale e aperta. Questo intreccio d’identità ha plasmato anche l’esperienza religiosa, avvalorata dalla presenza delle reliquie di San Nicola, il santo ecumenico per eccellenza, che rende Bari terra di abbraccio tra Oriente ed Occidente. D’altra parte, questa è la vocazione particolare di tutta la Puglia, terra protesa come un ponte d’incontro e dialogo verso l’Oriente lungo le acque del Mediterraneo.
In un clima geopolitico che induce a chiusure e diffidenze che alimentano una cultura dell’indifferenza e dello scarto, giunge da Bari un’occasione preziosa per tessere quella trama di collaborazione e comunione, che rende la Chiesa segno vivo di speranza. Un seme di pace e fraternità che genererà percorsi inediti per la riconciliazione fra i popoli.
Pea sprouts germinating in soil
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