Nel famosissimo testo Racconti di un pellegrino russo si sottolinea che “senza una guida non è possibile alcun progresso spirituale.
Nelle prime settimane dell’anno, la nostra comunità ha salutato e ringraziato don Gerardo Rauseo, don Mimmo Basile e don Giuseppe D’Alessandro che hanno svolto per tanti anni il servizio di padre spirituale. Ognuno di loro ha colorato in maniera unica e peculiare la nostra comunità, diventando segno vivo della misericordia del Padre, spezzando ciascuno secondo la propria sensibilità il pane della Parola e della fraternità. In punta di piedi ci hanno accompagnato nel cammino di conoscenza di noi stessi, allargando pian piano il nostro sguardo ad un cammino di relazione con il Padre, e in virtù di questi due movimenti interni, a sviluppare maggiormente anche il movimento esterno che porta alla relazione con gli altri.
Giovanni della Croce in Fiamma d’amore ha scritto: I direttori spirituali devono sapere e convincersi che l'agente principale, la guida e il movente delle anime in questa faccenda non sono essi, ma lo Spirito Santo, che non cessa mai di averne cura. Essi sono soltanto strumenti per indirizzarle alla perfezione, attraverso la fede e la legge di Dio, secondo i doni che il Signore accorda a ciascun’anima. Sono parole che abbiamo imparato a riconoscere come vere e profonde proprio grazie allo stile di don Gerardo, di don Mimmo e di don Giuseppe che hanno saputo indirizzarci sempre e solo verso l’incontro con il Signore Gesù. Loro erano lo strumento grazie al quale abbiamo imparato a scavare sempre più a fondo dentro di noi, per arrivare ad incontrare Dio in noi, come sottolinea sant’Agostino: Tu eri dentro di me, e io fuori.
La semplicità di Don Giuseppe, la profondità di don Mimmo e la concretezza di don Gerardo hanno accompagnato ognuno di noi ed hanno provocato quella sana inquietudine che ci ha aiutato ad interrogarci sempre di più sul cammino intrapreso.
Il vero padre è colui che apre il cammino con la sua parola: così si esprime Christian Bobin a proposito della figura del padre! E realmente così per noi sono stati tali, sempre pronti e disponibili ad ascoltarci, dedicando il loro tempo all’ascolto e all’accompagnamento delle nostre vite.
Con tanto affetto facciamo loro un grande augurio per il nuovo ministero che li attende nelle loro Diocesi: lo Spirito Santo li accompagni sempre affinché possano testimoniare con la loro vita la bellezza del Cristo morto e risorto per ognuno di noi e possano guidare nuovi fratelli all’incontro con Lui.
Francesco Calabretti, III anno
Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni
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