Quando celebriamo dunque non si tratta di avere dei bei pensieri, o di nutrire dei sentimenti interiori profondi, da esprimere poi nella celebrazione, ma esattamente il contrario: dobbiamo lasciarci prendere, coinvolgere da un’azione fatta di parole e di gesti che hanno lo scopo di trasformare la nostra interiorità e l’intera nostra esistenza. (tratto da MENS CONCORDET VOCI, Traccia formativa 2020-2021).
La Settimana di cultura e spiritualità, come ogni anno, prende le mosse dal desiderio di verificare, nel dialogo con alcuni testimoni, la pertinenza del cammino formativo con quanto accade nel mondo, in ascolto attento della storia e dell’oggi. La liturgia, al centro della riflessione di quest’anno della comunità, contiene in se stessa un ineludibile riferimento alla vita concreta, intrinseco ai suoi gesti e alle sue parole. Pertanto, se la Chiesa nei suoi riti celebra l’incontro e la comunione d’amore con Dio, non può fare a meno di prolungare, al di là dei confini della celebrazione, quell’amore verso l’altro di cui sperimenta, lei per prima, di essere investita.
In questo tempo di pandemia, tutto ciò ha a che fare con la sofferenza, le sfide e l’apparente insensatezza che molti di noi sono costretti a vivere, quando anche le più consolidate certezze sembrano venir meno. Il confronto con Stella Morra, teologa, collaboratrice dell’Ufficio Studi nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, e Mons. Derio Oliviero, Vescovo di Pinerolo, intende approfondire per l’appunto questa relazione tra liturgia e vita nella parola (sottotitolo della prima serata) e nei gesti (sottotitolo seconda serata).
Quest’anno l’edizione è ridotta a due sole serate che si potranno seguire in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Seminario.
Al n.215 dell’Enciclica Fratelli tutti, papa Francesco, nel capitolo “Dialogo e l’amicizia sociale”, si serve delle parole di un brano del celebre poeta e compositore brasiliano, Vinicius de Moreas: «La vita è l’arte dell’incontro, anche se tanti scontri ci sono nella vita»; la short week di cultura e spiritualità 2021, riprendendo e parafrasando questi versi, si intitolerà perciò “Vita: l’arte del servizio”, nell’augurio di imparare noi per primi il significato, nella vita, di queste parole.