L’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani è stato sviluppato e perfezionato negli anni ‘30 del secolo scorso dall’Abbé Paul Couturier di Lione. Nei suoi ultimi scritti, Couturier vedeva tale Settimana come un mezzo attraverso il quale la preghiera diventa un immenso, unanime grido di tutto il Popolo di Dio che chiede a Dio questo grande dono.
Il tema e il sussidio per la settimana di preghiera di quest’anno sono stati scelti e preparati da un gruppo locale degli Stati Uniti d’America (USA), convocato dal Consiglio delle chiese del Minnesota, e mosso da profondi desideri interiori: il dono di Dio dell’unità e l’auspicio di sradicare le divisioni, che impediscono di comprendere e sperimentare la verità che tutti apparteniamo a Cristo. Come Isaia, ai suoi tempi, sfidò il popolo di Dio a imparare a fare il bene insieme; a cercare insieme la giustizia, ad aiutare insieme gli oppressi, a proteggere gli orfani e difendere le vedove insieme. La sfida del profeta si applica anche a noi oggi: come possiamo vivere la nostra unità di cristiani per affrontare i mali e le ingiustizie del nostro tempo? Come possiamo impegnarci nel dialogo e crescere nella reciproca consapevolezza, comprensione e condivisione delle esperienze vissute?”
Il compito ecumenico è dunque una responsabilità dell’intera Chiesa e di tutti i battezzati, come ci ricordava San Giovanni Paolo II, questa unità, che il Signore ha donato alla sua Chiesa e nella quale egli vuole abbracciare tutti, non è un accessorio, ma sta al centro stesso della sua opera. Né essa equivale ad un attributo secondario della comunità dei suoi discepoli. Appartiene invece all’essere stesso di questa comunità.
L’impegno di continuare le relazioni e il dialogo sono un segno positivo, che manifesta un forte desiderio di unità, nonostante tutti i problemi che si oppongono. Così vediamo che c’è una dimensione della nostra responsabilità, nel fare tutto ciò che è possibile per arrivare realmente all’unità, e una dimensione dell’azione divina, perché solo Dio può dare l’unità alla Chiesa.
La nostra preghiera e il nostro incontrarci con il cuore hanno il potere di trasformarci come individui e come comunità. Insieme impegniamoci nella lotta per la giustizia nella nostra società. Noi tutti apparteniamo a Cristo.
Michele Sarcina, I anno