Un’altra catastrofe naturale ha colpito il mondo: si contano circa 50000 decessi nel devastante terremoto che ha coinvolto la Siria e la Turchia.
Davanti a questi avvenimenti, ognuno di noi è chiamato a dare un segnale forte di presenza a tutti coloro che nel giro di poco tempo hanno visto frantumarsi la loro vita ed i loro sogni.
Un passo della Scrittura – tratto dal capitolo primo della II lettera ai Corinzi così si esprime: Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con cui noi stessi siamo consolati da Dio.
Consolati, consoliamo: vicinanza al popolo siriaco e turco che sta affrontando questa grande avversità che ha colpito il loro paese. È tempo di compassione, è tempo di solidarietà, basta con l’odio, con le guerre e le divisioni che portano all’autodistruzione, nel dolore uniamoci, aiutiamo chi soffre in Turchia e in Siria, costruiamo la pace e la fraternità nel mondo – dice Papa Francesco.
Dalle macerie in cui abitano i popoli turchi e siriani, la vita è sempre pulsante (qualche giorno fa sono stati estratti vivi un papà e una figlia da sotto le macerie): la nostra missione è quella di stare vicino ai popoli colpiti, di dire noi ci siamo per voi aprendo le porte dei nostri cuori e delle nostre terre.
Daniele Chiffi
II anno
Arcidiocesi di Taranto