I sogni nel cammino spirituale
Anselm Grün
I sogni nel cammino spirituale è un testo scritto dal famoso monaco benedettino tedesco Anselm Grün nel 2006 e pubblicato dalla Casa Editrice Il Messaggero di Padova.
Il volume sottolinea il mancato utilizzo di un linguaggio, quello dei sogni, sottolineando la loro importanza nella vita spirituale. L’autore, citando i numerosi esempi contenuti nella Sacra Scrittura, mette in evidenza come Dio, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, molte volte si è servito dei sogni per parlare all’uomo. Anche nella Chiesa delle origini il sogno aveva un significato fondamentale: «Il sogno fa breccia nell’opposizione umana e apre uno spazio per l’agire di Dio».
Anche nella tradizione patristica e nei mistici possiamo vedere che il sogno assume un ruolo importante. Esso era usato come strumento nella conoscenza di sé e per verificare il progresso nella vita spirituale, in effetti: «I mistici credono che Dio possa manifestarsi più facilmente nel sogno, per il fatto che in esso noi siamo più “a casa”: non siamo distratti e catturati dal mondo esteriore, e allora il nostro occhio è aperto sul mondo dello spirito e su Dio».
Nella vita, spesso, le nostre preghiere sono molto loquaci, chissà quanto spazio lasciamo a Dio per agire nei nostri vissuti… la notte è il momento in cui abbandoniamo le redini dell’efficientismo che ci perseguita come un’ombra ed entriamo in contatto, attraverso il sonno, con la parte più profonda di noi stessi, dove la parte conscia viene completata da quella inconscia che emerge attraverso il sogno, sia nelle verità belle che in quelle più sgradevoli. Questo non ci deve terrorizzare: anche i sogni più sgradevoli non sono una condanna profetica sulla nostra vita, essi possono essere un segno, un canale di comunicazione di Dio che ama tutto di noi e ci sprona, ci invita a rinnovarci continuamente. A noi il compito di lasciarci interpellare, per poter essere «totalmente un orecchio aperto a Dio, il quale ci rivolge la parola per risanarci e per donarci la vita eterna».