Un ruolo fondamentale nella formazione liturgica e spirituale in Seminario è svolto dalla schola cantorum; un’asse portante che, con il suo servizio, sostiene e sorregge la preghiera liturgica con il canto. Nella differenza dei carismi e ministeri, il servizio della schola, come ci ricorda il Vaticano II con Sacrosanctum Concilium, 29 è un vero ministero liturgico e non solo una mera ostentazione della performance artistica. L’invito e la missione proprio di questo ministero è quello di aiutare l’assemblea e il popolo di Dio ad un incontro più vicino ed esperienziale con Lui che è il dispensatore del bello e del bene. Ovviamente un bel canto ha bisogno di preparazione e formazione. Non si arriva a cantare una liturgia senza la dovuta preparazione musicale, altrimenti un’improvvisata sarebbe come operare qualcuno senza essere chirurghi. Dunque, la preparazione musicale è importante, ed essa necessita di tempo, sacrificio e tante prove affinché essa possa essere fruttuosa, orecchiabile e bella. La nostra schola vive ed ha vissuto tradizioni musicali molto belle che restano scritte e incise nella mente e nel cuore di ciascuno (ad esempio, le celebrazioni dei ministeri o le esecuzioni in occasione della festa della nostra titolare Maria Regina Apuliæ, momento importante e atteso a chiusura dell’anno formativo). La schola inoltre è erede di composizioni bellissime scritte appositamente per il nostro seminario, come quelle di don Sanseverino Gramegna e altri che continuamente, anche oggi, arricchiscono il repertorio creando così un vero e proprio scrigno musicale prezioso che allieta musicalmente e aiuta l’assemblea a vivere e a pregare meglio ciò che sta celebrando. La schola cantorum è un vero e proprio convivio di armonie sublimi cantate umilmente e senza presunzione dalla nostra piccola persona che con la sua voce corre verso Dio.
Raffaele Bucci
Diocesi di Molfetta – Ruvo – Terlizzi – Giovinazzo
III anno
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