Come ogni anno, nel mese di ottobre, il GAMIS (Gruppo di animazione missionaria in Seminario) ha organizzato e animato la veglia missionaria, ispirata al tema proposto dal centro nazionale: Tessitori di Fraternità che si pone quasi come una risposta al periodo di isolamento e di distanziamento che abbiamo vissuto e che viviamo dentro il quale abbiamo maturato ancor di più il bisogno di relazioni autentiche, familiari e intime.
In continuità con il momento straordinario di preghiera del 27 marzo in cui il Santo Padre meditava sul racconto della tempesta sedata [Mc 4, 35-41], la veglia è stata suddivisa in 3 momenti - la chiamata, la tempesta, la salvezza – accompagnati dalla lettura di alcuni passaggi del libro di Giona. Al termine di ogni brano, un lettore ha provato ad immaginare e a narrare i “possibili pensieri” che affollavano la mente di Giona in ciascun momento della sua vita.
Sono state proiettate alcune testimonianze di missionari che hanno arricchito ciascuna delle tre parti della veglia: per la “chiamata” ha testimoniato una missionaria laica; per la “tempesta” un prete fidei donum; per la “salvezza” una persona consacrata.
Il segno visibile della veglia era costituito da un mappamondo sospeso e circondato da 5 nastri colorati secondo i colori missionari in rappresentanza dei 5 continenti: il rosso per l’America, il bianco per l’Europa, il verde per l’Africa, il blu per l’Oceania e il giallo per l’Asia. I nastri, dopo aver lambito il mappamondo, scendevano fino alla croce missionaria collocata proprio sotto di esso. Al termine di ogni momento, due alla volta, un rappresentante per ogni anno di seminario e un rappresentante dell’equipe formativa hanno portato le foto dei rispettivi gruppi per attaccarle ai nastri colorati, segno di adesione ad una trama ben più ampia che, come un “tessuto di fraternità” avvolge il mondo intero.
Dopo la meditazione del celebrante, è stato dato il mandato missionario a tutti i partecipanti i quali, ogni volta che veniva rivolto loro l’appello “Chi manderò?” hanno risposto in coro “Manda me” così come il profeta Isaia ha risposto alla chiamata rivoltagli dal Signore [Is 6,8], come anche ricordato dal Papa nel suo messaggio per la giornata missionaria del 2020.
Francesco Dall'Arche, IV anno