La proposta formativa dell’esperienza pastorale suggerita dal Seminario si configura come un’occasione del tutto speciale di fraternità e di maturazione personale e del binomio fede – servizio, svelando il “volto domestico” della Chiesa, cioè di una comunità chiamata a camminare insieme nella diversità e valorizzando i carismi che lo Spirito Santo ci ha donato.
È proprio in virtù di questa straordinaria bellezza intrisa di passione e solidarietà che ogni sabato presto servizio presso il “SERMOLFETTA”, in maniera particolare nel settore sociale dei minori.
Il progetto in cui sono coinvolto prende il nome di “Piccoli Amici” ovvero un’attività di supporto para-didattico in favore dei minori a forte rischio di abbandono scolastico. Obiettivo dell’iniziativa è quello di realizzare sul territorio molfettese interventi socio – formativi integrando le normali attività scolastiche per minori di età compresa fra sei e sedici anni, frequentanti la scuola elementare, media inferiore e media superiore.
Stare con i ragazzi più piccoli, raggiungendo il loro cuore, per ascoltare i loro disagi, i loro sentimenti, le loro insicurezze e riuscire ad aiutarli, accettando talvolta anche di ripercorrere il mio passato per poter trovare qualche analogia, per essere loro veramente di aiuto, è come sognare ad occhi aperti.
Qualsiasi avvenimento, da quelli più piacevoli a quelli meno piacevoli, da un semplice esercizio di grammatica ad impacchettare dei regali per il Natale, contribuiscono a rendere speciale ed unico l’attimo nel quotidiano. Con il passare dei mesi mi sono reso conto di quanto in ogni semplice regola, in ogni barzelletta, in ogni risata e anche in ogni richiamo, si lascia il segno nella vita dei ragazzi e loro lo lasciano nella tua. E allora si affrontano anche le giornate difficili e quando, con un po’ di impegno, riesci a raccogliere il loro entusiasmo o nel piccolo a contribuire ad un buon risultato, per il quale vedi nei loro occhi un sano e grandissimo orgoglio, allora non è possibile ritornare a casa senza sentire la sensazione di infinita gratitudine. È una grande fortuna che un luogo come questo mi permetta di sperimentare proprio tale prospettiva, e permetta a questi ragazzi di trovare un punto di riferimento che non si limita all’aiuto scolastico o all’organizzazione delle loro attività (aspetti certamente fondamentali), ma che soprattutto accoglie e modella il caleidoscopio di sfumature che li caratterizza, dall’aspetto emotivo, a quello caratteriale, fino a quello esistenziale.
È un grande conforto sapere che esistano luoghi così e una grande fortuna poter farne parte grazie a questa esperienza di servizio.
Francesco Scolozzi, II anno
Arcidiocesi di Taranto