La traccia formativa elaborata dall’équipe, quest’anno, ci orienta ad una riflessione approfondita sulla liturgia, celebrazione di tutta la comunità cristiana del Mistero pasquale di Cristo. Alcuni labs formativi, tenuti da cinque Pie Discepole del Divin Maestro, hanno inaugurato questo itinerario. Gli incontri hanno offerto la possibilità di riflettere su: Liturgia delle Ore, ministeri ordinati, istituiti e battesimali, il messale nella terza edizione italiana, ars celebrandi e ministero della presidenza, lo spazio liturgico.
Sr. Luciana Del Masetto ha parlato della Liturgia delle Ore: strumento privilegiato di preghiera e di lode di tutta la comunità, quindi fortemente radicato in una dimensione comunitaria. La preghiera di uno solo, non è mai la preghiera di uno soltanto. “Fonte di pietà e nutrimento della preghiera personale” (cfr. PNLO), la Liturgia delle Ore porta in sé una dimensione dialogica propria della preghiera. Gli incontri hanno consentito di analizzare la dimensione ritmico-simbolica della Liturgia delle Ore, la corretta comprensione del significato dei salmi, il senso della “saggia ripetitività”. Il laboratorio ha richiesto, infine, la composizione di un’orazione salmica o la continuazione di un salmo a scelta oltre ad un esercizio di creatività: pensare la Liturgia delle Ore da celebrarsi in un preciso contesto ecclesiale.
Il lab sui ministeri ordinati, istituiti e battesimali è stato tenuto da Sr. Emmanuela Viviano, attualmente redattore-capo della rivista liturgica La vita in Cristo e nella Chiesa. Tutti i ministeri appartengono al popolo di Dio, in forza del battesimo, e si distinguono in ministeri ordinati, istituiti e de facto. Sono rinati nell'ambito della riforma liturgica, in luogo dei precedenti ordini minori (ostiariato, lettorato, esorcistato, accolitato e suddiaconato). Il Concilio, riaffermando l'importanza dei tria munera battesimali (regalità/servizio, profezia e sacerdozio) ha offerto in modo nuovo ai fedeli laici la possibilità di partecipare attivamente alla vita della Chiesa con l’esercizio dei ministeri, sottraendoli ad una visione clericale ormai superata. L’esercizio degli ordini minori è confluito nei due ministeri di lettore e accolito, con una maggiore responsabilità: il lettore avrà cura di approfondire il rapporto personale con la Parola di Dio, di occuparsi della proclamazione dei brani biblici durante le celebrazioni, e dell’annuncio nella catechesi; l’accolito sarà attento al servizio dell’altare, venendo in aiuto al diacono, distribuirà l’Eucaristia, che sarà il centro della sua vita e la fonte della sua attività, anche agli infermi.
Sr. M. Piera Moretti ha focalizzato l’attenzione sul nuovo Messale sotto tre angolazioni: estetico-artistica, storico-redazionale ed analitica. Dopo la condivisione di una riflessione sulle nuove illustrazioni di M. Palladino, della terza Editio typica italiana del messale in corrispondenza dei diversi tempi liturgici o solennità, ci ha raccontato le tappe principali della formazione del libro liturgico a partire dagli albori dell’era cristiana fino alle soglie del Concilio Vaticano II, evidenziando i passaggi che hanno scandito la genesi della terza Editio typica e i vari processi di traduzione. Al termine del laboratorio, infine, l’attenzione si è soffermata sull’analisi critico-letteraria ed esegetica di due parti eucologiche particolari, il prefazio pasquale V e l’eucologia minore della V domenica di Pasqua, delle quali sono state prese in esame struttura ed “ascendenti testuali” scritturistici e patristici. Infine, come una sorta di esercitazione, Sr. Piera ha invitato al canto della dossologia.
Sr. Cristina Cruciani ha offerto la sua riflessione sull’ars celebrandi e il ministero della presidenza liturgica. Ha consentito a tutti di attingere alla sua pluridecennale esperienza a servizio della liturgia. Dopo uno sguardo al senso nuziale della liturgia eucaristica, con i suoi gesti e movimenti, ha incoraggiato a riflettere sul ruolo dell’assemblea celebrante. L’ars celebrandi, libera da esclusive, appartiene a tutta la comunità, perché è lo stile della preghiera. Il presidente ha la responsabilità di guidare e accompagnare la Chiesa che prega, facendosi interprete della preghiera corale; abbia “sapienza celebrativa” e curi di non introdurre nella liturgia elementi che possano alterarne il senso, ma abbia invece profonda venerazione e amore per la tradizione liturgica della Chiesa, frutto di studio, riflessione e preghiera. L’ars celebrandi comprende anche la preparazione tanto del presidente quanto dei singoli fedeli: attenzione, cura e riflessione sul mistero che si celebra è segno della profonda adesione alla vita pasquale che Cristo ci dona, nella Chiesa.
Il lab sugli spazi liturgici, tenuto da suor Annamaria Passiatore, si è svolto partendo dalla riflessione sulla graduale distinzione tra luogo sacro (il richiamo è al "tempio" come luogo separato, esclusivo) e luogo liturgico (spazio per la comunità che celebra il servizio divino). Gli edifici sacri hanno, nel corso dei secoli, veicolato diverse idee di Chiesa. Non si deve mai perdere di vista che Cristo è l’unico tempio: perciò le nostre chiese sono immagine di lui, e a servizio della comunità ecclesiale. Di seguito un excursus storico: dalla domus ecclesiæ alle forme di architettura nate dalla riforma liturgica. Parte esperienziale del lab è stata la visita in una chiesa, per sollecitare la riflessione su teologia-liturgia-funzionalità degli spazi riservati al culto. Infine uno scambio di idee e un dibattito ha concluso l’incontro.
Un doveroso ringraziamento alle Pie Discepole, per averci offerto la possibilità di fare tesoro del loro studio, appassionato ed emancipato, della liturgia, della loro esperienza e della loro presenza.
Gianmarco Sperani, IV anno