Quando si è all’inizio di un cammino non si è mai in grado di sapere con precisione quando e dove questo finirà, e soprattutto quello che ci donerà.
Forse avrà pensato lo stesso anche don Donato Liuzzi, presbitero della Diocesi di Conversano – Monopoli, che per sei anni ha vissuto il suo ministero di educatore presso il Seminario regionale e che giovedì 08 ottobre ha salutato la nostra comunità presiedendo la celebrazione eucaristica.
Quello di don Donato è un volto che difficilmente dimenticheremo, che mai si scolorirà nei nostri cuori e che sicuramente potrà evocare solo qualcosa di positivo quando ci ritroveremo a pensare a lui e ai sorrisi che distribuiva quando lo incrociavamo nei corridoi, prima di un incontro o durante un colloquio. Don Donato, con l’eleganza e la delicatezza che lo hanno caratterizzato, ha desiderato abbracciare (a distanza) ogni singolo membro della comunità, regalandoci le profonde parole che abbiamo avuto il piacere di ascoltare durante l’omelia. Possiamo affermare che una delle caratteristiche del suo servizio in Seminario è stata la coerenza con cui ha deciso di vivere il ministero affidatogli dalla Chiesa, incarnando nel quotidiano l’insegnamento trasmesso ai seminaristi, senza paura di mostrarsi fragile ma semplicemente umano, senza negare a nessuno un conforto o una carezza spirituale ma mostrandosi continuamente protagonista gioioso di una vita vissuta alla luce del Vangelo. Durante i saluti, ci ha ricordato quanto nella nostra vita sia importante vivere le relazioni basandole sul rispetto e sulla fiducia, atteggiamenti che permettono di accorciare, di mutare quella distanza che nello specifico nasce nel rapporto accompagnatore-accompagnato
Don Donato ci ha insegnato a dare la giusta importanza a quello che la proposta formativa ci avrebbe donato in questi anni, mostrandoci la bellezza edificante di vivere una vita rinata dall’amore di Gesù Cristo, che va ben oltre e sconfigge le ansie degli esami, la paura di non corrispondere all’idea di perfezione, l’idea di essere inadeguati, inadatti a vivere quella particolare chiamata che abbiamo avvertito nel profondo del nostro cuore.
Ora se pur con un velo di malinconia, siamo pronti a salutare don Donato, fiduciosi che il suo dolce sorriso, insieme alla sua testimonianza di vita cristiana, saranno la carezza sul volto di tanti uomini, donne, bambini e anziani che andranno a costituire quel nuovo gregge che il vescovo Giuseppe ha saggiamente affidato all’abbraccio del nuovo pastore. Alla comunità parrocchiale di S. Maria del Carmine in Pezze di Greco la serena raccomandazione di prendersi cura di questo “dono” della Chiesa, e al nostro don Donato il nostro grazie più sincero, dal più profondo del nostro cuore.
Cosimo Martinelli, III anno